lunedì 18 luglio 2016

Abbas Kiarostami (1940-2016)





«Signor Ruhi, perché Lei era più vecchio nel film Dov'è la casa del mio amico? Inoltre, dietro aveva una gobba» 
«Sì, è normale che ciò ti sorprenda. Quella gobba me l'hanno messa addosso nel film. Mi hanno detto che dovevo per sembrare più vecchio e ho fatto quello che mi hanno detto. Ma non mi piaceva il fatto che pizzicasse. Non era giusto. Non so che tipo di arte sia quella in cui le persone devono sembrare più vecchie e più brutte. Arte significa cose felici e belle, che ti toccano. L'arte è per ringiovanire la gente, non per farla decrepita» 
«Beh, anche continuare ad essere vivi è un'arte»
«Suppongo sia l'arte più sublime di tutti, non ti pare? Ovviamente. E grazie a Dio si continua viva e più giovani che mai. La maggior parte delle persone non apprezza il valore della giovinezza, fino a quando non giunge la vecchiaia. Non sanno godere. E non sanno apprezzare il valore della vita fino a quando la morte non li raggiunge»
«Condivido»
«Se ci hanno dato l'opportunità di vivere le nostre vite in tutto e per tutto dopo di che siamo morti, sicuramente...»
«... dovremmo tenerlo a mente per trarre maggiormente profitto da questo»
«È cosa certa. Beh, sono già arrivato. Mi lasci fuori proprio qui. Le sono molto grato. Lei è stato molto gentile, grazie molte»

 (Zendegi va digar hich - «E la vita continua», 1992)

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