mercoledì 27 luglio 2016

Riguardando "Only Lovers Left Alive"





Only Lovers Left Alive uscì in Italia a un anno di distanza dalla presentazione a Cannes 2013 e rimane un film sano, bellissimo e orgogliosamente dissonante rispetto allo spirito del tempo. Il cinema ed il tempo di Jarmusch sono, infatti, quelli analogici che affondano le proprie radici, mitologiche e letterarie, addirittura nel vampirismo e in Adamo ed Eva.
La sequenza iniziale è memorabile. Sulle note graffiate di Funnel of love, una porzione nella vastità dell'universo congiunge nella propria rotazione oraria punti sideralmente distanti lungo i solchi di un vecchio vinile, nelle pieghe elettriche della memoria musicale mentre il protagonista carezza la carne viva di un liuto; fra i tanti corpi-strumento, una chitarra Gibson del 1930, ma anche le pagine di edizioni storiche di capolavori della letteratura mondiale. E i personaggi affidati alla Swinton, a Hiddleston e ad Hurt (che recitano in un inglese molto chic) sono certo i più raffinati sinora usciti dalla fantasia di Jarmusch. 
La morte del drammaturgo Marlowe, nella fantasia del regista sopravvissuto attraverso i secoli e deceduto in Marocco per essere iscritto in una composizione figurativa che rimanda a certa pittura cinquecentesca, mi fa tornare alla mente un passo dell'Immortale nell'Aleph di Borges: «Quando s'avvicina la fine, non restano più immagini del ricordo; restano solo parole. Non è da stupire che il tempo abbia confuso quelle che un giorno mi rappresentarono con quelle che furono simboli della sorte di chi mi accompagnò per tanti secoli. Io sono stato Omero; tra breve sarò Nessuno, come Ulisse; tra breve, sarò tutti: sarò morto.»
Per prolungare la propria esistenza c'è il sangue, che si sugge come l'assenzio in due città mitiche e perdute del Vecchio e del Nuovo continente: Tangeri e Detroit. Aristocratico, anticheggiante, polveroso Jarmusch; e sempre politico, tra le macerie del capitalismo nei luoghi di bellezza abbadonata così come negli sguardi severi fra i vicoli della medina; una dimensione che è insieme tragica e profetica, esasperata - come sempre nei suoi protagonisti - dal rifiuto all'integrazione sociale. Anche grazie al contributo di van Wissem, c'è qui un connubio perfetto di musica e cinema a marcare tracce letterarie ed ideologiche in una prospettiva narrativa giocata su diversi livelli, in questo soggetto ben più che nei precedenti. 
Solo chi ama rimane vivo; è un rispetto profondissimo per il mondo e per l'arte. I cosiddetti esseri umani, quelli che credono di vivere - quando, in realtà, si limitano ad esistere - perdono gusti, parole, gesti e restano immemori del passato, senza cura per il futuro. Per loro sì che il presente è buio.

lunedì 18 luglio 2016

Abbas Kiarostami (1940-2016)





«Signor Ruhi, perché Lei era più vecchio nel film Dov'è la casa del mio amico? Inoltre, dietro aveva una gobba» 
«Sì, è normale che ciò ti sorprenda. Quella gobba me l'hanno messa addosso nel film. Mi hanno detto che dovevo per sembrare più vecchio e ho fatto quello che mi hanno detto. Ma non mi piaceva il fatto che pizzicasse. Non era giusto. Non so che tipo di arte sia quella in cui le persone devono sembrare più vecchie e più brutte. Arte significa cose felici e belle, che ti toccano. L'arte è per ringiovanire la gente, non per farla decrepita» 
«Beh, anche continuare ad essere vivi è un'arte»
«Suppongo sia l'arte più sublime di tutti, non ti pare? Ovviamente. E grazie a Dio si continua viva e più giovani che mai. La maggior parte delle persone non apprezza il valore della giovinezza, fino a quando non giunge la vecchiaia. Non sanno godere. E non sanno apprezzare il valore della vita fino a quando la morte non li raggiunge»
«Condivido»
«Se ci hanno dato l'opportunità di vivere le nostre vite in tutto e per tutto dopo di che siamo morti, sicuramente...»
«... dovremmo tenerlo a mente per trarre maggiormente profitto da questo»
«È cosa certa. Beh, sono già arrivato. Mi lasci fuori proprio qui. Le sono molto grato. Lei è stato molto gentile, grazie molte»

 (Zendegi va digar hich - «E la vita continua», 1992)

sabato 9 luglio 2016

Interludio lusitano




Verdes são os campos, 
De cor de limão: 
Assim são os olhos 
Do meu coração. 

Campo, que te estendes 
Com verdura bela; 
Ovelhas, que nela 
Vosso pasto tendes, 
De ervas vos mantendes 
Que traz o Verão, 
E eu das lembranças 
Do meu coração. 

Gados que pasceis 
Com contentamento, 
Vosso mantimento 
Não no entendereis; 
Isso que comeis 
Não são ervas, não: 
São graças dos olhos 
Do meu coração. 

                      
                            Luís de Camões










Capela das Almas de Santa Catarina, inizi XVIII sec. con ampliamento nel 1801. Gli azulejos dell'esterno risalgono al 1929, opera di Eduardo Leite su episodi della vita di San Francesco e di Santa Caterina (Porto)


Capela das Almas de Santa Catarina, inizi XVIII sec. con ampliamento nel 1801. Gli azulejos dell'esterno risalgono al 1929, opera di Eduardo Leite su episodi della vita di San Francesco e di Santa Caterina (Porto)


Capela das Almas de Santa Catarina, inizi XVIII sec. con ampliamento nel 1801. Gli azulejos dell'esterno risalgono al 1929, opera di Eduardo Leite su episodi della vita di San Francesco e di Santa Caterina (Porto)


Bottega sulla Rua Formosa (Porto)


La Rua Santa Catarina (Porto)


Facciata della Igreja de Santo Ildefonso (1709-1739) a Porto


La Rua dos Clerigos (Porto)


Panorama della Ribeira dalla Torre dos Clerigos (Porto)


Igreja dos Clerigos (1732-1749) a opera di Niccolò Nasoni (1691-1773), a Porto


L'altare maggiore della Igreja dos Clerigos consacrato a Nossa Senhora da Assunção (granito, marmo e legno dorato) a opera di Niccolò Nasoni (Porto)


Il soffitto ellittico della Igreja dos Clerigos ((1732-1749) a opera di Niccolò Nasoni (1691-1773), a Porto


Alle spalle della statua di Nossa Senhora da Assunção (granito, marmo e legno dorato) a opera di Niccolò Nasoni nella Igreja dos Clerigos (Porto)


Nella Casa do Despacho (Palazzo dell'Ordine) presso la Igreja dos Clerigos (Porto), retablo della santa patrona Nossa Senhora da Assunção (XVIII sec.; legno intagliato, policromo e dorato)


Nella Casa do Despacho (Palazzo dell'Ordine) presso la Igreja dos Clerigos (Porto), retablo della santa patrona Nossa Senhora da Assunção (XVIII sec.; legno intagliato, policromo e dorato)


Torre dos Clerigos (1754-1763) alta 75 metri e realizzata dall'architetto Niccolò Nasoni (Porto)


Facciata della Igreja do Carmo (1756-1768): gusto rococò secondo progetto di José Figueiredo Seixas. Ai lati del portale, le statue dei profeti Elia e di Eliseo realizzate in Italia


Facciata della Igreja do Carmo (1756-1768): gusto rococò secondo progetto di José Figueiredo Seixas. Ai lati del portale, le statue dei profeti Elia e di Eliseo realizzate in Italia


Particolare della cappella di Santa Teresa e di Santa Anna nella Igreja do Carmo (1756-1768) a Porto


Particolare della cappella di San Gonzalo e Santa Lucia nella Igreja do Carmo (1756-1768) a Porto


Guardando l'altare maggiore della Igreja do Carmo (1756-1768) a Porto, opera di Francisco Pereira Campanhã


Particolare della cappella di Sant'Antonio e di Nostra Signora di Fatima nella Igreja do Carmo (1756-1768) a Porto


Fedeli in preghiera nella Igreja dos Carmelitas (1616-1628). la decorazione dell'interno fu ultimata nel 1650. Il disegno del retablo principale è opera di Joaquim Teixeira de Guimarãnes, realizzato da José Teixeira Guimarãnes


Balconi di un edificio nei pressi di Praça Carlos Alberto (Porto)


Nella Livraria Lello e Irmão in Rua das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier Esteves


Nella Livraria Lello e Irmão in Rua das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier Esteves


Nella Livraria Lello e Irmão in Rua das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier Esteves


Nella Livraria Lello e Irmão in Rua das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier Esteves


Nella Livraria Lello e Irmão in Rua das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier Esteves


Nella Livraria Lello e Irmão in Rua das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier Esteves


Nella Livraria Lello e Irmão in Rua das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier Esteves


Mercado do Bolháo, 1914 (Porto)


Mercado do Bolháo, 1914 (Porto)

Facciata della Igreja da Ordem do Terço (1759), Porto


Dal ponte Luis I (1886-1888), realizzato da Théophile Seyrig, guadando il quartiere della Ribeira (Porto)


Dal ponte Luis I (1886-1888), realizzato da Théophile Seyrig, guadando il quartiere della Ribeira (Porto)


Dal ponte Luis I (1886-1888), realizzato da Théophile Seyrig, guadando il quartiere della Ribeira (Porto)


Dal ponte Luis I (1886-1888), realizzato da Théophile Seyrig, guadando il quartiere della Ribeira (Porto)


Notturno, Ponte Luis I (Porto)


Notturno, Ponte Luis I (Porto)


Notturno, Ponte Luis I (Porto)


Dal Terreiro da Sé guardando i tetti della Ribeira (Porto)


Gli archi rampanti che sorreggono la navata centrale della cattedrale del Sé (XII-XVIII sec.) a Porto


Gli archi rampanti che sorreggono la navata centrale della cattedrale del Sé (XII-XVIII sec.) a Porto


Altare maggiore (1727-1729) della cattedrale del Sé (Porto), progettato da Santos Pacheco e realizzato da Miguel Francisco da Silva. Le pitture murali sono opera del Nasoni.


Il chiostro (XIV-XV sec.) della cattedrale del Sé (Porto) costruito sotto il regno di João I


Il chiostro (XIV-XV sec.) della cattedrale del Sé (Porto) costruito sotto il regno di João I


Il chiostro (XIV-XV sec.) della cattedrale del Sé (Porto) costruito sotto il regno di João I


Il chiostro (XIV-XV sec.) della cattedrale del Sé (Porto) costruito sotto il regno di João I


L'organo nella cappella di São Vicente (XVIII sec.) presso la cattedrale del Sé


Il tumulo del XIV secolo nella cappella di São Joâo Evangelista che è costruito in pietra di Ançã. Sui quattro leoni poggiano il sarcofago e la statua di un guerriero che indossa l'abito e il mantello dei Cavalieri di Malta, la cui croce è visibile sul petto, a sinistra. Sul lato principale, l'Ultima Cena


Nelle sale del Tesouro presso la cattedrale del Sé (Porto)


Senhora da Natividade, autore sconosciuto (XVII sec.), Tesouro del Sé (Porto)


Sacrestia della cattedrale del Sé realizzata da Niccolò Nasoni (XVIII sec.), Porto


Cappella del SS. Sacramento (1641-1778) nella cattedrale de Sé (Porto)


Particolare all'interno della cattedrale del Sé (Porto)


Nel transetto della cattedrale del Sé (Porto)


Sulla piazza antistante la cattedrale del Sé (Porto)


Particolare della facciata della cattedrale del Sé (Porto)


Particolare delle torrette gotiche sulla cattedrale del Sé (Porto)


Guardando la Ribeira (Porto). Sul lato sinistro, s'intravede la facciata della Igreja de São Lourenço


Particolare del retablo di N. S. da Purificação (1729-1733) nella Igreja de São Lourenço (Igreja dos Grilos) a Porto


Facciata (1690) della Igreja de São Lourenço (Igreja dos Grilos) a Porto


Balconi presso Largo de S. Domingos (Porto)


La facciata della Igreja da Misericordia al principio della Rua das Flores (Porto) è opera di Niccolò Nasoni (XVIII sec.)


La facciata della Igreja da Misericordia al principio della Rua das Flores (Porto) è opera di Niccolò Nasoni (XVIII sec.)


Lungo il Douro guardando il ponte Luis I (Porto)


Muro dos Bacalhoeiros (Ribeira, Porto)


Palácio da Bolsa (1842-1848), sala a destra nell'atrio (Porto) [Unesco]


Salone delle Nazioni nel Palácio da Bolsa (Porto) [Unesco]


Salone delle Nazioni nel Palácio da Bolsa (Porto) [Unesco]


Salone delle Nazioni nel Palácio da Bolsa (Porto) [Unesco]


Lampadario lungo la scalinata d'onore (Palácio da Bolsa, Porto) [Unesco]


Tribunale del Commercio con dipinti allegorici di José Maria Veloso Salgado e João Marques de Oliveira (Palácio da Bolsa, Porto) [Unesco]


Tribunale del Commercio con dipinti allegorici di José Maria Veloso Salgado e João Marques de Oliveira (Palácio da Bolsa, Porto) [Unesco]


Salone arabo (1862-1880) nel Palácio da Bolsa, Porto [Unesco]


Salone arabo (1862-1880) nel Palácio da Bolsa, Porto [Unesco]


Salone arabo (1862-1880) nel Palácio da Bolsa, Porto [Unesco]


Salone arabo (1862-1880) nel Palácio da Bolsa, Porto [Unesco]


Salone arabo (1862-1880) nel Palácio da Bolsa, Porto [Unesco]


Facciata della Igreja de São Francisco (Porto). Rosone gotico (simbolo della 'rosa fortunae', 1383) ed elementi barocchi


Nella navata centrale della Igreja de São Francisco (Porto), guardando l'altare maggiore (dopo il 1718)


Nella navata centrale della Igreja de São Francisco (Porto), guardando l'altare maggiore (dopo il 1718)


Nella navata centrale della Igreja de São Francisco (Porto), guardando l'altare maggiore (dopo il 1718)


Cappella di Luis Alvares de Sousa (XIV-XV sec.) nella Igreja de São Francisco (Porto)


Pala della Madonna della Rosa, disegnata dall'architetto Francisco do Couto e Azevedo, realizzata da Manuel da Costa e Andrade (1743-1744). Pittura murale attribuita ad Antonio Florentim (XV sec.)


Pala della Madonna della Rosa, disegnata dall'architetto Francisco do Couto e Azevedo, realizzata da Manuel da Costa e Andrade (1743-1744). Pittura murale attribuita ad Antonio Florentim (XV sec.)


Cappella dell'Albero di Jessé (1718-1721) nella Igreja de São Francisco (Porto). Intagliatori: Antonio Gomes e Filipe da Silva. Scultore: Manuel Carneiro Adão


Cappella dell'Albero di Jessé (1718-1721) nella Igreja de São Francisco (Porto). Intagliatori: Antonio Gomes e Filipe da Silva. Scultore: Manuel Carneiro Adão


Cappella dell'Albero di Jessé (1718-1721) nella Igreja de São Francisco (Porto). Intagliatori: Antonio Gomes e Filipe da Silva. Scultore: Manuel Carneiro Adão


Cappella dell'Albero di Jessé (1718-1721) nella Igreja de São Francisco (Porto). Intagliatori: Antonio Gomes e Filipe da Silva. Scultore: Manuel Carneiro Adão


Particolari del transetto (Igreja de São Francisco, Porto)


Particolari del transetto (Igreja de São Francisco, Porto)


Cappella della famiglia Carneiro, opera dell'architetto Diogo do Castilho conclusa nel 1500, così come attesta l'iscrizione. Il dipinto risale al terzo quarto del XVI secolo e raffigura il battesimo di Nostro Signore con la benedizione del Padre Eterno


Il retablo dei Santi Martiri del Marocco (1750/51), opera di Manuel Pereira da Costa Noronha


Il retablo dei Santi Martiri del Marocco (1750/51), opera di Manuel Pereira da Costa Noronha


Le catacombe dei benefattori francescani, sepolti qui fino al 1866, appartengono al cimitero che fu costruito fra il 1746 e il 1749 sotto la Igreja de São Francisco (Porto)


Nella Rua do Ferraz (Porto)


Resti dell'acquedotto romano a Vila do Conde


Praia da Caxinas (Vila do Conde)


Praia da Caxinas (Vila do Conde)


Praia da Caxinas (Vila do Conde)


Il nau, che è una riproduzione del XVI secolo, ormeggiato nel Rio Ave davanti alla Casa da Alfãndega (Vila do Conde) e, sulla destra, il Mosteiro de Santa Clara (XVIII secolo)


L'alberatura del nau (Vila do Conde)


A bordo del nau (Vila do Conde)


A bordo del nau (Vila do Conde)


A bordo del nau (Vila do Conde)


Il Mosteiro de Santa Clara (XVIII secolo) a Vila do Conde


Particolare del portale della Igreja Matriz di Vila do Conde. Stile manuelino con elementi gotici e rinascimentali (1496-1515) ed immagine di San Giovanni Battista


Ex voto in cera nella Igreja Matriz di Vila do Conde


Ex voto in cera nella Igreja Matriz di Vila do Conde


Uno degli altari nella navata destra con raffigurazione del Giudizio Universale. Risale alla prima metà del secolo XVIII e fu scolpito dall'intagliatore João Gomes de Carvalho


Nel transetto, la cappella di Nossa Senhora da Boa Viagem nella Igreja Matriz di Vila do Conde. Fu costruita nel 1542 per la comunità dei marinai e decorata con azulejos nel secolo XVII


Nel transetto, la cappella di Nossa Senhora da Boa Viagem nella Igreja Matriz di Vila do Conde. Fu costruita nel 1542 per la comunità dei marinai e decorata con azulejos nel secolo XVII


Nel transetto, la cappella di Nossa Senhora da Boa Viagem nella Igreja Matriz di Vila do Conde. Fu costruita nel 1542 per la comunità dei marinai e decorata con azulejos nel secolo XVII


Un'altra cappella del transetto nella Igreja Matriz di Vila do Conde. Si notano le volte gotiche


Volte gotiche nella Igreja Matriz di Vila do Conde


La cappella di Nossa Senhora de Socorro (XVII secolo) con cupola di stile moresco (Vila do Conde)


L'interno della cappella di Nossa Senhora de Socorro rivestito di azulejos del XVII secolo (Vila do Conde)


L'interno della cappella di Nossa Senhora de Socorro rivestito di azulejos del XVII secolo (Vila do Conde)


L'interno della cappella di Nossa Senhora de Socorro rivestito di azulejos del XVII secolo (Vila do Conde)


A Vila do Conde


Figuranti nella Stazione di São Bento (Porto) davanti all'azulejo che raffigura Egas Moniz e il re Leão (XII secolo). È opera di Jorge Colaço (inizio XX secolo)


L'azulejo che raffigura Egas Moniz e il re Leão (XII secolo). È opera di Jorge Colaço (inizio XX secolo) nella Stazione di São Bento (Porto)


Gli azulejos della Stazione di São Bento (Porto), opera di Jorge Colaço: scene di vita della regione. I lavori di costruzione della stazione iniziarono nel 1900 e terminarono nel 1916


L'intero della Stazione di São Bento (Porto)


Sulla Rua das Flores (Porto)


Fons vitae, dipinto attribuito a Colijn de Coter, olio su legno di quercia (circa 1515-1517) nel Museo della Misericordia (Porto)


Particolare della Fons vitae, dipinto attribuito a Colijn de Coter, olio su legno di quercia (circa 1515-1517) nel Museo della Misericordia (Porto)


Interno della Igreja da Misericordia (Porto). Origine XVI secolo, poi riformulata da Niccolò Nasoni nel secolo XVIII


Nella Igreja de São Nicolau (Porto), in stile misto classico e barocco. In restauro: retablo di João Glama


Nella Igreja de São Nicolau (Porto), in stile misto classico e barocco.


Capella nella Igreja São Perdo de Miragaia (Porto)


Gli azulejos della Igreja São Perdo de Miragaia (Porto)


La facciata della Igreja de São João Novo (XVI-XVII sec) a Porto


Particolare degli azulejos a opera di Jorge Colaço (1868-1942) sulla Igreja dos Congregados (Porto)


Iscrizione romana sulla facciata di Largo João Peculiar (2 a. C. - 14 d. C.), Braga. Secondo Armando Redentor è da leggersi così: [Sacrum·fulgor·] / conditum·sub·[diuo·ex iussu·] / Imp(eratoris)·Caesaris·A[ugusti·diui·f(ilii)·] patris·patri[ae·pont(ificis)·max(imi)·]


Retablo das Almas in una delle cappelle che si affacciato sotto il porticato nel chiostro in stile gotico (XIX sec.) della cattedrale del Sé (Braga). La tavola dorata risale al primo quarto del secolo XVIII.


Gli organi battenti nella cattedrale del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da Marceliano de Araújo


Gli organi battenti nella cattedrale del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da Marceliano de Araújo


I due pellicani al centro del dipinto, sopra gli organi battenti della cattedrale del Sé (Braga): «Quis audivit unquam tale? Quis vidit huic simile?»


Gli organi battenti nella cattedrale del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da Marceliano de Araújo


Gli organi battenti nella cattedrale del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da Marceliano de Araújo


Gli organi battenti nella cattedrale del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da Marceliano de Araújo


Gli organi battenti nella cattedrale del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da Marceliano de Araújo


I tritoni che sorreggono una delle colonne, basamento degli organi battenti nella cattedrale del Sé (Braga)


Gli organi battenti nella cattedrale del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da Marceliano de Araújo


Guardando la cantoria nella cattedrale del Sé (Braga)


La cantoria nella cattedrale del Sé (Braga)


La cantoria nella cattedrale del Sé (Braga)

La cantoria nella cattedrale del Sé (Braga)


Navate della cattedrale del Sé (Braga). Secolo XI


Navate della cattedrale del Sé (Braga). Secolo XI


Nel transetto della cattedrale del Sé (Braga). Secolo XI-XVIII


Cappella di N.S. do Sameiro (con azulejos che illustrano la storia del primo vescovo di Braga) nella cattedrale del Sé (Braga)


Gli organi battenti nella cattedrale del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da Marceliano de Araújo


Gli organi battenti nella cattedrale del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da Marceliano de Araújo


Tomba in legno ricoperto da placche d'argento e d'oro (XV-XVI sec.) dell'Infante Dom Alfonso (1390-1400) nella cattedrale del Sé (Braga)


“Virgem com o Menino sob a invocaçao de Nossa Senhora da Boa Viagem” (1601-1650) in legno policromo (Tesouro della cattedrale del Sé, Braga)


“Virgem Maria sob a invocaçao de Nossa Senhora do Leite”, attribuita all'autore delle tombe dei Re (circa 1515) in calcare policromo (Tesouro della cattedrale del Sé, Braga)


“Cristo Crucificado” (legno, XIV secolo) nel Tesouro della cattedrale del Sé (Braga)


La tomba di Enrico di Borgogna (1069-1112) nella Capela de los Reyes (dal 1374; Cattedrale del Sé, Braga)


Le volte gotiche della Capela de los Reyes (dal 1374; Cattedrale del Sé, Braga)


Nella Cappella di San Geraldo (Cattedrale del Sé, Braga), d'epoca barocca ma esistente già nel XII secolo


Nella Cappella di San Geraldo (Cattedrale del Sé, Braga), d'epoca barocca ma esistente già nel XII secolo. Gli azulejos sono attribuiti al pittore Antonio de Oliveira Bernardes (1662-1731)


Capela de Nossa Senhora da Glória (Cattedrale del Sé, Braga) affrescata a motivi geometrici d'ispirazione moresca (XVI sec.) ed eretta su iniziativa dell'arcivescovo Dom Gonçalo Pereira per il proprio monumento funerario che gotico, realizzato da due scultori: Pero e Telo Garcia (XIV sec.)


Particolare del portale occidentale della cattedrale del Sé (Braga) sul quale sono scolpite scene tratte dal Roman de Renart (stile romanico al riparo sotto il portale gotico)


Facciata occidentale (secolo XI-XVIII) della cattedrale del Sé (Braga)


Portale in stile gotico della cattedrale del Sé (Braga)


Guardando il piazzale (Largo do Paço) dell'Antigo Paço Episcopal (XIV-XVIII sec.) di Braga


Al centro del piazzale (Largo do Paço) dell'Antigo Paço Episcopal (XIV-XVIII sec.) di Braga


Jardim de Santa Bárbara (XVIII sec.), ala nord dell'Antigo Paço Episcopal (Braga)


Facciata e portale dell'oratorio di Nossa Senhora da Torre, a opera di André Soares Ribeiro da Silva (1720-1769) nel 1756


Facciata della Cãmara Municipal di Braga, a opera dell'architetto André Soares Ribeiro da Silva (1720-1769)


L'austera facciata della gesuita Igreja dell'antico Collegio di S. Paulo (Braga), fondato nel 1560


Facciata dell'Igreja de Santa Cruz (Braga), costruita nel XVII secolo in stile barocco-manierista


Splendidamente restaurato, il Palacio do Raio (Braga), la cui costruzione fu ordinata dal commerciante João Duarte de Faria e Silva nel 1752/54 ed eseguita dall'architetto André Soares Ribeiro da Silva (1720-1769)


Splendidamente restaurato, il Palacio do Raio (Braga), la cui costruzione fu ordinata dal commerciante João Duarte de Faria e Silva nel 1752/54 ed eseguita dall'architetto André Soares Ribeiro da Silva (1720-1769)


Splendidamente restaurato, il Palacio do Raio (Braga), la cui costruzione fu ordinata dal commerciante João Duarte de Faria e Silva nel 1752/54 ed eseguita dall'architetto André Soares Ribeiro da Silva (1720-1769)


Interno del Palacio do Raio (Braga) in stile rococò, rivestito di azulejos


Interno del Palacio do Raio (Braga) in stile rococò, rivestito di azulejos


Interno del Palacio do Raio (Braga) in stile rococò, rivestito di azulejos


Inaugurata nel 1882, la funicolare che porta al Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) è da poco stata rimessa in funzione. Il meccanismo - nel suo genere è il più antico al mondo - sfrutta come contrappeso la pressione dell'acqua [Unesco]


Igreja do Bom Jesus, progettata dall'architetto Carlos Amarante in stile neoclassico e realizzata fra 1784-1811 (Santuario do Bom Jesus do Monte, dintorni di Braga) [Unesco]


Nel Parque do Bom Jesus (dintorni di Braga) [Unesco]


L'altare maggiore dell'Igreja do Bom Jesus, progettata dall'architetto Carlos Amarante in stile neoclassico e realizzata fra 1784-1811 (Santuario do Bom Jesus do Monte, dintorni di Braga) [Unesco]


Interno dell'Igreja do Bom Jesus, progettata dall'architetto Carlos Amarante in stile neoclassico e realizzata fra 1784-1811 (Santuario do Bom Jesus do Monte, dintorni di Braga) [Unesco]


L'Escadório do Pórtico (1723) nel Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]


La Cappella di S. Pedro lungo l'Escadório do Pórtico (1723) nel Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]


La natura governata dall'architettura lungo l'Escadório do Pórtico (1723) nel Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]


L'Escadório do Pórtico (1723) nel Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]


L'Escadório do Pórtico (1723) nel Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]


La Fonte da Audição, lungo l'Escadório dos Cinco Sentidos, nel Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]. Caratterizzata da una figura che fa scorrere l'acqua dalle orecchie e dalla stata di un citaredo con iscrizione latina


Una delle cappelle lungo l'Escadório dos Cinco Sentidos nel Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]


L'Escadório dos Cinco Sentidos nel Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]


L'Escadório dos Cinco Sentidos nel Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]


L'Escadório dos Cinco Sentidos nel Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]


Ai piedi degli Escadórios del Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]. Un dislivello di 116 metri


Ai piedi degli Escadórios del Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]. Un dislivello di 116 metri


Nell'Igreja dos Terceiros (1690) a Braga


Nell'Igreja dos Terceiros (1690) a Braga


All'ingresso dell'Arco da Porta Nova (1772/73) a Braga


Lungo la rua Dom Diogo de Sousa (Braga)


Nella Praça do Municipio (Braga)