«Io sono Cuba.
Una
volta, qui sbarcò Colombo. Egli scrisse nel suo diario: "È la terra più
bella che l'occhio umano abbia mai visto." Grazie, signor Colombo.
Quando
lei mi vide per la prima volta io cantavo e ridevo. Salutai le vele con
i miei pennacchi, credendo che mi avrebbero portato gioia.
Io sono Cuba. Le navi si portavano via il mio zucchero. E mi lasciavano... le lacrime.
Lo zucchero è una strana cosa, signor Colombo. In esso c'è tanto pianto, eppure è dolce.»
(Soy Cuba, Kalatozov, 1964)
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