Dodici luoghi del cuore:
- il palmeto di Tozeur che in bicicletta sembra meno esteso di quanto sia in realtà e incomparabilmente più divertente.
- l’hotel-museo Yeneka di La Paz in Baja California, porto delle illusioni dove l’ospitalità è mediterranea.
- la basilica di San Clemente a Roma perché porta addosso la carne del tempo che passa.
- la Naqsh-e Jahan di Esfahan (Iran) dove il gelato allo zafferano si mangia sdraiati fra giardini e fontane abitando la piazza del paradiso.
- il tempio giainista di Ranakpur (Rajasthan) dal quale non si riesce ad andar via.
- il negozio di stampe e disegni che sta a Yanaka, il più vecchio quartiere di Tokyo, luogo di silenzio e riconciliazione.
- la Tabaccara di Lampedusa per il meriggio in barca che è certezza di guardare l’acqua più bella del Mediterraneo illuminata da sole implacabile.
- la Tasca do Jaime di Lisbona perché è il ristorante ideale per il fado.
- la Maldita Milonga in calle Peru a Buenos Aires per suoni, forme e calore del tango.
- la casa di Maria e Fernando a Remedios (Cuba) perché si è a casa.
- le Fondamenta delle Zattere a Venezia per ricordarsi a sera tardi in quale porzione di mondo ci si trova, assimilando ricordi al suono dell’acqua.
- l’isoletta di Kirá Panagiá nel parco marino di Alonissos, ristoro ai velisti e conforto ai monaci del Monte Athos.
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