È un gioiello di vaporosità e finezze la Linda. Io la amo tantissimo, per nulla trovandomi a disagio difronte a certe ingenuità feuilletoniste. Sono proprio quelli gli aspetti che mi divertono e commuovono maggiormente, insieme alle accensioni drammatiche tutte memorabili. Tra i miei sogni impossibili c’è quello di usare la macchina del tempo per prendere parte al trionfo viennese di porta Carinzia. E pazienza se qualche mese più tardi i parigini storsero il naso rimpiangendo l’originale di d’Ennery. Per fortuna l’ho ascoltata più volte a teatro, anche con esiti festosi come a Zurigo e a Milano. Ancora non mi è successo, però, di vederla precedere dalla sua Sinfonia. Chissà poi perché. Si va di fretta e quest’opera è corposa davvero. Nel link potete ascoltare una Pratt sensazionale l'altra sera alla scena della pazzia, con taglio riaperto; carico ulteriore su un atto che è vero tour de force per il soprano. Ma la Pratt è artista a tutto tondo, incisiva tanto sulla corda sentimentale quanto su quella leggera e poi drammatica. Infine, nel guardarla, potreste forse immaginare figura più adatta di questa a impersonare la ragazza cresciuta alle pendici del Monte Bianco e in cerca di miglior sorte?
martedì 19 gennaio 2021
"Linda di Chamounix" da Firenze
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