giovedì 18 luglio 2019

Riguardando "Crash"

«Secondo me lo fai troppo pulito.»
«I veri tatuaggi devono sempre essere puliti.»
«Questo non è un tatuaggio normale. Questo è un tatuaggio profetico, e le profezie sono lacere e sporche. Quindi fallo lacero e sporco.»
«Profetico? È una profezia personale o universale?»
«Non c'è nessuna differenza.»

Crash (Cronenberg, 1996)



Se non si era in sala quando uscì non si può avere idea di quale fu l’accoglienza: un misto di risate imbarazzate e di disgusto tali da rendere incomprensibile parte dei dialoghi. Il tempo per comprendere appieno questo film stupendo, fondamentale, è il nostro. Oggi, adesso. All’epoca, anche a quella del romanzo di Ballard, sarebbe stato impossibile capirlo e apprezzarlo sino in fondo. Il film di Cronenberg è nostro contemporaneo perché alla tecnologia conferiamo oggi un’oggettività estremamente avanzata rispetto a quella delle automobili che quindi adesso, nel film, riusciamo a leggere bene pure nella loro accezione metaforica.


Nessun commento:

Posta un commento