giovedì 20 giugno 2019
Nell'anniversario della nascita di Jacques Offenbach (1819-2019)
È questa la casa in Griechenmarkt nr. 1 nella quale a Colonia, oggi, esattamente duecento anni fa, nasceva Jacques Offenbach (nato: Jakob Eberst). Per la verità non è proprio la stessa, perché dopo il 1870 i vecchi edifici furono abbattuti o ampiamente rimodernati per far posto al nuovo quartiere. Ma il luogo è esattamente quello.
Albert Wolff, futuro critico di Le Figaro, conosceva bene la famiglia del grande compositore e così ricorda: «La casa in cui è nato Jacques era piccola. La vedo ancora, sulla destra del cortile, all'estremità più lontana dalla quale si trovava la mia scuola. La porta d'ingresso era bassa e stretta; la cucina, pulita e luminosa, si trovava sotto il corridoio; pentole di rame appese alle pareti stavano in ordine bellissimo; la madre impegnata nel proprio raggio d'azione; sulla destra, dopo aver attraversato la cucina, un salotto affacciato sulla strada. Il padre si adagiava nella sua grande poltrona vicino alla finestra, quando non dava lezioni di musica; aveva una bella voce e suonava il violino. Il signor Offenbach era già un uomo anziano. Ho conservato un duplice ricordo del brav'uomo; talvolta, lasciando la scuola, io facevo troppo chiasso nel cortile e il signor Offenbach usciva per allungarmi qualche scappellotto; altre volte, nei giorni di festa, mi riempiva le tasche di pasticcini nei quali mamma Offenbach non aveva rivali in tutta la città.»
Sono ricordi simpatici ma bisogna tener presente che l'avventura artistica del grande compositore non fu affatto una passeggiata, figlio della prima generazione di musicisti ebrei emancipatisi grazie ad uno fra i tanti meriti della Rivoluzione francese. E teniamolo a mente anche quando ascoltiamo i capolavori di malizia, intelligenza e genio che ci ha lasciato Offenbach.
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