mercoledì 27 luglio 2016
Riguardando "Only Lovers Left Alive"
Only Lovers Left Alive uscì in Italia a un anno di distanza dalla presentazione a Cannes 2013 e rimane un film sano, bellissimo e orgogliosamente dissonante rispetto allo spirito del tempo. Il cinema ed il tempo di Jarmusch sono, infatti, quelli analogici che affondano le proprie radici, mitologiche e letterarie, addirittura nel vampirismo e in Adamo ed Eva.
La sequenza iniziale è memorabile. Sulle note graffiate di Funnel of love, una porzione nella vastità dell'universo congiunge nella propria rotazione oraria punti sideralmente distanti lungo i solchi di un vecchio vinile, nelle pieghe elettriche della memoria musicale mentre il protagonista carezza la carne viva di un liuto; fra i tanti corpi-strumento, una chitarra Gibson del 1930, ma anche le pagine di edizioni storiche di capolavori della letteratura mondiale. E i personaggi affidati alla Swinton, a Hiddleston e ad Hurt (che recitano in un inglese molto chic) sono certo i più raffinati sinora usciti dalla fantasia di Jarmusch.
La morte del drammaturgo Marlowe, nella fantasia del regista sopravvissuto attraverso i secoli e deceduto in Marocco per essere iscritto in una composizione figurativa che rimanda a certa pittura cinquecentesca, mi fa tornare alla mente un passo dell'Immortale nell'Aleph di Borges: «Quando s'avvicina la fine, non restano più immagini del ricordo; restano solo parole. Non è da stupire che il tempo abbia confuso quelle che un giorno mi rappresentarono con quelle che furono simboli della sorte di chi mi accompagnò per tanti secoli. Io sono stato Omero; tra breve sarò Nessuno, come Ulisse; tra breve, sarò tutti: sarò morto.»
Per prolungare la propria esistenza c'è il sangue, che si sugge come l'assenzio in due città mitiche e perdute del Vecchio e del Nuovo continente: Tangeri e Detroit. Aristocratico, anticheggiante, polveroso Jarmusch; e sempre politico, tra le macerie del capitalismo nei luoghi di bellezza abbadonata così come negli sguardi severi fra i vicoli della medina; una dimensione che è insieme tragica e profetica, esasperata - come sempre nei suoi protagonisti - dal rifiuto all'integrazione sociale. Anche grazie al contributo di van Wissem, c'è qui un connubio perfetto di musica e cinema a marcare tracce letterarie ed ideologiche in una prospettiva narrativa giocata su diversi livelli, in questo soggetto ben più che nei precedenti.
Solo chi ama rimane vivo; è un rispetto profondissimo per il mondo e per l'arte. I cosiddetti esseri umani, quelli che credono di vivere - quando, in realtà, si limitano ad esistere - perdono gusti, parole, gesti e restano immemori del passato, senza cura per il futuro. Per loro sì che il presente è buio.
lunedì 18 luglio 2016
Abbas Kiarostami (1940-2016)
«Signor Ruhi, perché
Lei era più vecchio nel film Dov'è la casa del mio amico? Inoltre,
dietro aveva una gobba»
«Sì, è normale che ciò ti sorprenda. Quella gobba me l'hanno messa addosso nel film. Mi hanno detto che dovevo per sembrare più vecchio e ho fatto quello che mi hanno detto. Ma non mi piaceva il fatto che pizzicasse. Non era giusto. Non so che tipo di arte sia quella in cui le persone devono sembrare più vecchie e più brutte. Arte significa cose felici e belle, che ti toccano. L'arte è per ringiovanire la gente, non per farla decrepita»
«Sì, è normale che ciò ti sorprenda. Quella gobba me l'hanno messa addosso nel film. Mi hanno detto che dovevo per sembrare più vecchio e ho fatto quello che mi hanno detto. Ma non mi piaceva il fatto che pizzicasse. Non era giusto. Non so che tipo di arte sia quella in cui le persone devono sembrare più vecchie e più brutte. Arte significa cose felici e belle, che ti toccano. L'arte è per ringiovanire la gente, non per farla decrepita»
«Beh,
anche continuare ad essere vivi è un'arte»
«Suppongo sia
l'arte più sublime di tutti, non ti pare? Ovviamente. E grazie a
Dio si continua viva e più giovani che mai. La maggior parte delle
persone non apprezza il valore della giovinezza, fino a quando
non giunge la vecchiaia. Non sanno godere. E non sanno
apprezzare il valore della vita fino a quando la morte non li raggiunge»
«Condivido»
«Se ci hanno dato l'opportunità di vivere le nostre
vite in tutto e per tutto dopo di che siamo morti, sicuramente...»
«... dovremmo tenerlo a mente per trarre maggiormente profitto da questo»
«È cosa certa. Beh, sono già arrivato. Mi lasci fuori proprio qui. Le sono molto grato. Lei è stato molto gentile, grazie molte»
«È cosa certa. Beh, sono già arrivato. Mi lasci fuori proprio qui. Le sono molto grato. Lei è stato molto gentile, grazie molte»
(Zendegi va digar hich - «E la vita continua», 1992)
sabato 9 luglio 2016
Interludio lusitano
Verdes são os campos,
De cor de limão:
Assim são os olhos
Do meu coração.
Campo, que te estendes
Com verdura bela;
Ovelhas, que nela
Vosso pasto tendes,
De ervas vos mantendes
Que traz o Verão,
E eu das lembranças
Do meu coração.
Gados que pasceis
Com contentamento,
Vosso mantimento
Não no entendereis;
Isso que comeis
Não são ervas, não:
São graças dos olhos
Do meu coração.
Luís de Camões
Bottega sulla Rua Formosa (Porto)
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La Rua Santa Catarina (Porto)
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Facciata della Igreja de Santo
Ildefonso (1709-1739) a Porto
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La Rua dos Clerigos (Porto)
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Panorama della Ribeira dalla Torre dos
Clerigos (Porto)
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Igreja dos Clerigos (1732-1749) a opera
di Niccolò Nasoni (1691-1773), a Porto
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L'altare maggiore della Igreja dos
Clerigos consacrato a Nossa Senhora da Assunção (granito, marmo e
legno dorato) a opera di Niccolò Nasoni (Porto)
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Il soffitto ellittico della Igreja dos
Clerigos ((1732-1749) a opera di Niccolò Nasoni (1691-1773), a Porto
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Alle spalle della statua di Nossa
Senhora da Assunção (granito, marmo e legno dorato) a opera di
Niccolò Nasoni nella Igreja dos Clerigos (Porto)
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Nella Casa do Despacho (Palazzo
dell'Ordine) presso la Igreja dos Clerigos (Porto), retablo della
santa patrona Nossa Senhora da Assunção (XVIII sec.; legno
intagliato, policromo e dorato)
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Nella Casa do Despacho (Palazzo
dell'Ordine) presso la Igreja dos Clerigos (Porto), retablo della
santa patrona Nossa Senhora da Assunção (XVIII sec.; legno
intagliato, policromo e dorato)
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Torre dos Clerigos (1754-1763) alta 75
metri e realizzata dall'architetto Niccolò Nasoni (Porto)
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Facciata della Igreja do Carmo
(1756-1768): gusto rococò secondo progetto di José Figueiredo
Seixas. Ai lati del portale, le statue dei profeti Elia e di Eliseo
realizzate in Italia
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Facciata della Igreja do Carmo
(1756-1768): gusto rococò secondo progetto di José Figueiredo
Seixas. Ai lati del portale, le statue dei profeti Elia e di Eliseo
realizzate in Italia
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Particolare della cappella di Santa
Teresa e di Santa Anna nella Igreja do Carmo (1756-1768) a Porto
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Particolare della cappella di San
Gonzalo e Santa Lucia nella Igreja do Carmo (1756-1768) a Porto
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Guardando l'altare maggiore della
Igreja do Carmo (1756-1768) a Porto, opera di Francisco Pereira
Campanhã
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Particolare della cappella di
Sant'Antonio e di Nostra Signora di Fatima nella Igreja do Carmo
(1756-1768) a Porto
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Balconi di un edificio nei pressi di
Praça Carlos Alberto (Porto)
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Nella Livraria Lello e Irmão in Rua
das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in
stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier
Esteves
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Nella Livraria Lello e Irmão in Rua
das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in
stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier
Esteves
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Nella Livraria Lello e Irmão in Rua
das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in
stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier
Esteves
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Nella Livraria Lello e Irmão in Rua
das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in
stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier
Esteves
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Nella Livraria Lello e Irmão in Rua
das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in
stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier
Esteves
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Nella Livraria Lello e Irmão in Rua
das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in
stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier
Esteves
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Nella Livraria Lello e Irmão in Rua
das Carmelitas 144 (Porto). Inaugurata nella nuova veste nel 1906, in
stile neogotico, secondo progetto dell'ingegnere Francisco Xavier
Esteves
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Mercado do Bolháo, 1914 (Porto)
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Mercado do Bolháo, 1914 (Porto)
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Facciata della Igreja da Ordem do Terço
(1759), Porto
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Dal ponte Luis I (1886-1888),
realizzato da Théophile Seyrig, guadando il quartiere della Ribeira
(Porto)
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Dal ponte Luis I (1886-1888),
realizzato da Théophile Seyrig, guadando il quartiere della Ribeira
(Porto)
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Dal ponte Luis I (1886-1888),
realizzato da Théophile Seyrig, guadando il quartiere della Ribeira
(Porto)
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Dal ponte Luis I (1886-1888),
realizzato da Théophile Seyrig, guadando il quartiere della Ribeira
(Porto)
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Notturno, Ponte Luis I (Porto)
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Notturno, Ponte Luis I (Porto)
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Notturno, Ponte Luis I (Porto)
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Dal Terreiro da Sé guardando i tetti
della Ribeira (Porto)
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Gli archi rampanti che sorreggono la
navata centrale della cattedrale del Sé (XII-XVIII sec.) a Porto
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Gli archi rampanti che sorreggono la
navata centrale della cattedrale del Sé (XII-XVIII sec.) a Porto
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Altare maggiore (1727-1729) della
cattedrale del Sé (Porto), progettato da Santos Pacheco e realizzato
da Miguel Francisco da Silva. Le pitture murali sono opera del
Nasoni.
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Il chiostro (XIV-XV sec.) della
cattedrale del Sé (Porto) costruito sotto il regno di João I
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Il chiostro (XIV-XV sec.) della
cattedrale del Sé (Porto) costruito sotto il regno di João I
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Il chiostro (XIV-XV sec.) della
cattedrale del Sé (Porto) costruito sotto il regno di João I
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Il chiostro (XIV-XV sec.) della
cattedrale del Sé (Porto) costruito sotto il regno di João I
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L'organo nella cappella di São Vicente
(XVIII sec.) presso la cattedrale del Sé
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Nelle sale del Tesouro presso la
cattedrale del Sé (Porto)
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Senhora da Natividade, autore
sconosciuto (XVII sec.), Tesouro del Sé (Porto)
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Sacrestia della cattedrale del Sé
realizzata da Niccolò Nasoni (XVIII sec.), Porto
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Cappella del SS. Sacramento (1641-1778)
nella cattedrale de Sé (Porto)
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Particolare all'interno della
cattedrale del Sé (Porto)
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Nel transetto della cattedrale del Sé
(Porto)
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Sulla piazza antistante la cattedrale
del Sé (Porto)
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Particolare della facciata della
cattedrale del Sé (Porto)
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Particolare delle torrette gotiche
sulla cattedrale del Sé (Porto)
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Guardando la Ribeira (Porto). Sul lato
sinistro, s'intravede la facciata della Igreja de São Lourenço
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Particolare del retablo di N. S. da
Purificação (1729-1733) nella Igreja de São Lourenço (Igreja dos
Grilos) a Porto
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Facciata (1690) della Igreja de São
Lourenço (Igreja dos Grilos) a Porto
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Balconi presso Largo de S. Domingos
(Porto)
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La facciata della Igreja da
Misericordia al principio della Rua das Flores (Porto) è opera di
Niccolò Nasoni (XVIII sec.)
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La facciata della Igreja da
Misericordia al principio della Rua das Flores (Porto) è opera di
Niccolò Nasoni (XVIII sec.)
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Lungo il Douro guardando il ponte Luis
I (Porto)
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Muro dos Bacalhoeiros (Ribeira, Porto)
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Palácio da Bolsa (1842-1848), sala a
destra nell'atrio (Porto) [Unesco]
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Salone delle Nazioni nel Palácio da
Bolsa (Porto) [Unesco]
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Salone delle Nazioni nel Palácio da
Bolsa (Porto) [Unesco]
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Salone delle Nazioni nel Palácio da
Bolsa (Porto) [Unesco]
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Lampadario lungo la scalinata d'onore
(Palácio da Bolsa, Porto) [Unesco]
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Tribunale del Commercio con dipinti
allegorici di José Maria Veloso Salgado e João Marques de Oliveira
(Palácio da Bolsa, Porto) [Unesco]
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Tribunale del Commercio con dipinti
allegorici di José Maria Veloso Salgado e João Marques de Oliveira
(Palácio da Bolsa, Porto) [Unesco]
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Salone arabo (1862-1880) nel Palácio
da Bolsa, Porto [Unesco]
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Salone arabo (1862-1880) nel Palácio
da Bolsa, Porto [Unesco]
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Salone arabo (1862-1880) nel Palácio
da Bolsa, Porto [Unesco]
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Salone arabo (1862-1880) nel Palácio
da Bolsa, Porto [Unesco]
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Salone arabo (1862-1880) nel Palácio
da Bolsa, Porto [Unesco]
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Facciata della Igreja de São Francisco
(Porto). Rosone gotico (simbolo della 'rosa fortunae', 1383) ed
elementi barocchi
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Nella navata centrale della Igreja de
São Francisco (Porto), guardando l'altare maggiore (dopo il 1718)
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Nella navata centrale della Igreja de
São Francisco (Porto), guardando l'altare maggiore (dopo il 1718)
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Nella navata centrale della Igreja de
São Francisco (Porto), guardando l'altare maggiore (dopo il 1718)
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Cappella di Luis Alvares de Sousa
(XIV-XV sec.) nella Igreja de São Francisco (Porto)
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Pala della Madonna della Rosa,
disegnata dall'architetto Francisco do Couto e Azevedo, realizzata da
Manuel da Costa e Andrade (1743-1744). Pittura murale attribuita ad
Antonio Florentim (XV sec.)
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Pala della Madonna della Rosa,
disegnata dall'architetto Francisco do Couto e Azevedo, realizzata da
Manuel da Costa e Andrade (1743-1744). Pittura murale attribuita ad
Antonio Florentim (XV sec.)
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Cappella dell'Albero di Jessé
(1718-1721) nella Igreja de São Francisco (Porto). Intagliatori:
Antonio Gomes e Filipe da Silva. Scultore: Manuel Carneiro Adão
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Cappella dell'Albero di Jessé
(1718-1721) nella Igreja de São Francisco (Porto). Intagliatori:
Antonio Gomes e Filipe da Silva. Scultore: Manuel Carneiro Adão
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Cappella dell'Albero di Jessé
(1718-1721) nella Igreja de São Francisco (Porto). Intagliatori:
Antonio Gomes e Filipe da Silva. Scultore: Manuel Carneiro Adão
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Cappella dell'Albero di Jessé
(1718-1721) nella Igreja de São Francisco (Porto). Intagliatori:
Antonio Gomes e Filipe da Silva. Scultore: Manuel Carneiro Adão
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Particolari del transetto (Igreja de
São Francisco, Porto)
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Particolari del transetto (Igreja de
São Francisco, Porto)
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Il retablo dei Santi Martiri del
Marocco (1750/51), opera di Manuel Pereira da Costa Noronha
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Il retablo dei Santi Martiri del
Marocco (1750/51), opera di Manuel Pereira da Costa Noronha
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Le catacombe dei benefattori
francescani, sepolti qui fino al 1866, appartengono al cimitero che
fu costruito fra il 1746 e il 1749 sotto la Igreja de São Francisco
(Porto)
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Nella Rua do Ferraz (Porto)
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Resti dell'acquedotto romano a Vila do
Conde
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Praia da Caxinas (Vila do Conde)
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Praia da Caxinas (Vila do Conde)
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Praia da Caxinas (Vila do Conde)
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Il nau, che è una riproduzione del XVI
secolo, ormeggiato nel Rio Ave davanti alla Casa da Alfãndega (Vila
do Conde) e, sulla destra, il Mosteiro de Santa Clara (XVIII secolo)
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L'alberatura del nau (Vila do Conde)
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A bordo del nau (Vila do Conde)
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A bordo del nau (Vila do Conde)
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A bordo del nau (Vila do Conde)
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Il Mosteiro de Santa Clara (XVIII
secolo) a Vila do Conde
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Particolare del portale della Igreja
Matriz di Vila do Conde. Stile manuelino con elementi gotici e
rinascimentali (1496-1515) ed immagine di San Giovanni Battista
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Ex voto in cera nella Igreja Matriz di
Vila do Conde
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Ex voto in cera nella Igreja Matriz di
Vila do Conde
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Uno degli altari nella navata destra
con raffigurazione del Giudizio Universale. Risale alla prima metà
del secolo XVIII e fu scolpito dall'intagliatore João Gomes de
Carvalho
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Nel transetto, la cappella di Nossa
Senhora da Boa Viagem nella Igreja Matriz di Vila do Conde. Fu
costruita nel 1542 per la comunità dei marinai e decorata con
azulejos nel secolo XVII
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Nel transetto, la cappella di Nossa
Senhora da Boa Viagem nella Igreja Matriz di Vila do Conde. Fu
costruita nel 1542 per la comunità dei marinai e decorata con
azulejos nel secolo XVII
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Nel transetto, la cappella di Nossa
Senhora da Boa Viagem nella Igreja Matriz di Vila do Conde. Fu
costruita nel 1542 per la comunità dei marinai e decorata con
azulejos nel secolo XVII
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Un'altra cappella del transetto nella
Igreja Matriz di Vila do Conde. Si notano le volte gotiche
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Volte gotiche nella
Igreja Matriz di Vila do Conde
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La cappella di Nossa Senhora de Socorro
(XVII secolo) con cupola di stile moresco (Vila do Conde)
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L'interno della cappella di Nossa
Senhora de Socorro rivestito di azulejos del XVII secolo (Vila do
Conde)
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L'interno della cappella di Nossa
Senhora de Socorro rivestito di azulejos del XVII secolo (Vila do
Conde)
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L'interno della cappella di Nossa
Senhora de Socorro rivestito di azulejos del XVII secolo (Vila do
Conde)
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A Vila do Conde
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Figuranti nella Stazione di São Bento
(Porto) davanti all'azulejo che raffigura Egas Moniz e il re Leão
(XII secolo). È opera di Jorge Colaço (inizio XX secolo)
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L'azulejo che raffigura Egas Moniz e il
re Leão (XII secolo). È opera di Jorge Colaço (inizio XX secolo)
nella Stazione di São Bento (Porto)
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Gli azulejos della Stazione di São
Bento (Porto), opera di Jorge Colaço: scene di vita della regione. I
lavori di costruzione della stazione iniziarono nel 1900 e
terminarono nel 1916
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L'intero della Stazione di São Bento
(Porto)
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Sulla Rua das Flores (Porto)
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Fons vitae, dipinto attribuito a Colijn
de Coter, olio su legno di quercia (circa 1515-1517) nel Museo della
Misericordia (Porto)
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Particolare della Fons vitae, dipinto attribuito a Colijn
de Coter, olio su legno di quercia (circa 1515-1517) nel Museo della
Misericordia (Porto)
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Interno della Igreja da Misericordia
(Porto). Origine XVI secolo, poi riformulata da Niccolò Nasoni nel
secolo XVIII
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Nella Igreja de São Nicolau (Porto),
in stile misto classico e barocco. In restauro: retablo di João
Glama
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Nella Igreja de São Nicolau (Porto),
in stile misto classico e barocco.
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Capella nella Igreja São Perdo de
Miragaia (Porto)
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Gli azulejos della Igreja São Perdo de
Miragaia (Porto)
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La facciata della Igreja de São João
Novo (XVI-XVII sec) a Porto
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Particolare degli azulejos a opera di
Jorge Colaço (1868-1942) sulla Igreja dos Congregados (Porto)
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Gli organi battenti nella cattedrale
del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo
dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da
Marceliano de Araújo
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Gli organi battenti nella cattedrale
del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo
dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da
Marceliano de Araújo
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I due pellicani al centro del dipinto,
sopra gli organi battenti della cattedrale del Sé (Braga): «Quis
audivit unquam tale? Quis vidit huic simile?»
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Gli organi battenti nella cattedrale
del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo
dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da
Marceliano de Araújo
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Gli organi battenti nella cattedrale
del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo
dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da
Marceliano de Araújo
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Gli organi battenti nella cattedrale
del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo
dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da
Marceliano de Araújo
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Gli organi battenti nella cattedrale
del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo
dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da
Marceliano de Araújo
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I tritoni che sorreggono una delle
colonne, basamento degli organi battenti nella cattedrale del Sé
(Braga)
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Gli organi battenti nella cattedrale
del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo
dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da
Marceliano de Araújo
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Guardando la cantoria nella
cattedrale del Sé (Braga)
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La cantoria nella
cattedrale del Sé (Braga)
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La cantoria nella
cattedrale del Sé (Braga)
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La cantoria nella
cattedrale del Sé (Braga)
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Navate della cattedrale del Sé
(Braga). Secolo XI
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Navate della cattedrale del Sé
(Braga). Secolo XI
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Nel transetto della cattedrale del Sé
(Braga). Secolo XI-XVIII
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Cappella di N.S. do Sameiro (con
azulejos che illustrano la storia del primo vescovo di Braga) nella
cattedrale del Sé (Braga)
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Gli organi battenti nella cattedrale
del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo
dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da
Marceliano de Araújo
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Gli organi battenti nella cattedrale
del Sé (Braga): l'organo dell'Evangelio (1737) e l'organo
dell'Epistola (1739), opere di Simón Fontanes e decorati da
Marceliano de Araújo
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Tomba in legno ricoperto da placche
d'argento e d'oro (XV-XVI sec.) dell'Infante Dom Alfonso (1390-1400)
nella cattedrale del Sé (Braga)
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“Virgem com o Menino sob a invocaçao
de Nossa Senhora da Boa Viagem” (1601-1650) in legno policromo
(Tesouro della cattedrale del Sé, Braga)
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“Virgem Maria sob a invocaçao de
Nossa Senhora do Leite”, attribuita all'autore delle tombe dei Re
(circa 1515) in calcare policromo (Tesouro della cattedrale del Sé,
Braga)
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“Cristo Crucificado” (legno, XIV
secolo) nel Tesouro della cattedrale del Sé (Braga)
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La tomba di Enrico di Borgogna
(1069-1112) nella Capela de los Reyes (dal 1374; Cattedrale del Sé,
Braga)
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Le volte gotiche della Capela de los
Reyes (dal 1374; Cattedrale del Sé, Braga)
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Nella Cappella di San Geraldo (Cattedrale del
Sé, Braga), d'epoca barocca ma esistente già nel XII secolo
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Nella Cappella di San Geraldo (Cattedrale del
Sé, Braga), d'epoca barocca ma esistente già nel XII secolo. Gli
azulejos sono attribuiti al pittore Antonio de Oliveira Bernardes
(1662-1731)
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Particolare del portale occidentale
della cattedrale del Sé (Braga) sul quale sono scolpite scene tratte
dal Roman de Renart (stile romanico al riparo sotto il portale
gotico)
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Facciata occidentale (secolo XI-XVIII)
della cattedrale del Sé (Braga)
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Portale in stile gotico della
cattedrale del Sé (Braga)
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Guardando il piazzale (Largo do Paço)
dell'Antigo Paço Episcopal (XIV-XVIII sec.) di Braga
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Al centro del piazzale (Largo do Paço)
dell'Antigo Paço Episcopal (XIV-XVIII sec.) di Braga
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Jardim de Santa Bárbara (XVIII sec.),
ala nord dell'Antigo Paço Episcopal (Braga)
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Facciata e portale dell'oratorio di
Nossa Senhora da Torre, a opera di André Soares Ribeiro da Silva
(1720-1769) nel 1756
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Facciata della Cãmara Municipal di
Braga, a opera dell'architetto André Soares Ribeiro da Silva
(1720-1769)
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L'austera facciata della gesuita Igreja
dell'antico Collegio di S. Paulo (Braga), fondato nel 1560
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Facciata dell'Igreja de Santa Cruz
(Braga), costruita nel XVII secolo in stile barocco-manierista
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Interno del Palacio do Raio (Braga) in
stile rococò, rivestito di azulejos
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Interno del Palacio do Raio (Braga) in
stile rococò, rivestito di azulejos
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Interno del Palacio do Raio (Braga) in
stile rococò, rivestito di azulejos
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Igreja do Bom
Jesus, progettata dall'architetto Carlos Amarante in stile
neoclassico e realizzata fra 1784-1811 (Santuario do Bom Jesus do
Monte, dintorni di Braga) [Unesco]
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Nel Parque do Bom Jesus (dintorni di
Braga) [Unesco]
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L'altare maggiore dell'Igreja do Bom Jesus,
progettata dall'architetto Carlos Amarante in stile neoclassico e
realizzata fra 1784-1811 (Santuario do Bom Jesus do Monte, dintorni
di Braga) [Unesco]
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Interno dell'Igreja do Bom Jesus,
progettata dall'architetto Carlos Amarante in stile neoclassico e
realizzata fra 1784-1811 (Santuario do Bom Jesus do Monte, dintorni
di Braga) [Unesco]
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L'Escadório do Pórtico (1723) nel
Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]
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L'Escadório do Pórtico (1723) nel
Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]
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L'Escadório do Pórtico (1723) nel
Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]
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Una delle cappelle lungo l'Escadório
dos Cinco Sentidos nel Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di
Braga) [Unesco]
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L'Escadório dos Cinco Sentidos nel
Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]
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L'Escadório dos Cinco Sentidos nel
Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]
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L'Escadório dos Cinco Sentidos nel
Santuario do Bom Jesus do Monte (dintorni di Braga) [Unesco]
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Nell'Igreja dos Terceiros (1690) a
Braga
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Nell'Igreja dos Terceiros (1690) a
Braga
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All'ingresso dell'Arco da Porta Nova
(1772/73) a Braga
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Lungo la rua Dom Diogo de Sousa (Braga)
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Nella Praça do Municipio (Braga)
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